E' più di un mese che non aggiorno...MEA CULPA! Perdonatemi ma ho quattro fan fiction iniziate e ispirazione zero...perdonatemi.
Comunque nonostante le difficoltà eccomi con un nuovo capitolo della storia. Dovete capire che l'ho appena scitto, mi è venuto giù in venti minuti, dopo aver visto un film horror, perciò sarà un po' brutale. Pardon! E' anche corto...mi sto deludento...spero che con le vacanze di Parqua (tra più di un mese T_T) riesca a scrivere un paio almeno di capitoli.
Ah...piccolo cambio, Chiara ha la faccia di Kristen Bell.
Comunque ora vi lascio...Buona lettura
CAPITOLO 4
-Ahah! Lady Morgana vero?- disse Chiara puntandole un dito contro
-Si, e tu?-
-Chiara!-
-Ah ecco! Finalmente ti conosco! Eh si hanno ragione, sei proprio una bella ragazza, ma con uno stranissimo modo di vestire!-
-E' che sono andata a cavallo questa mattina e non potevo andarci con la gonna.-
-Secondo te io come faccio?-
-Bho!-
-Come mai tutta sola per il castello?-
-Artù ha già dato questa mattina, Gwen lavora...-
-E Merlino?-
-Lavora pure lui...-
-Allora ti vieni a fare un giro per il castello con me!-
-Ok-
Le due così si fecero un paio di giretti e strinsero amicizia.
Il Mattino Seguente
Boom! Merlino irruppe nella sua stanza improvvisamente, quando il sole non era ancora sorto.
-Ma che caz...-
-Muoviti, alzati, problemi, GROSSI PROBLEMI!-
-E che palle!-
-Dai!!!-
-Ecco sono pronta!-
-Prendi la borsa, devi andare lontano...-
-Dove? Poi perchè?-
-Non ho tempo per tutte queste domande, vieni con me!-
I due uscirono di fretta dalla casetta di Gaius che era alle scuderie ad aspettarli con tre cavalli. C'erano anche Gwen e Morgana.
-Ma mi spieghereste cosa diavolo succede???-
-Degli invrasori stanno attaccando Camelot, per sicurezza vi andrete a rifugiare nel bosco ai confini...- spiegò con molta fretta Merlino
-Si ma tu?-
-Devo rimanere al fianco di Artù-
-Ma...ma...- non fece a tempo a finire la frase che si ritrovò in due nano secondi sul cavallo insieme a Morgana, seguita da altri due cavalli che portavano rispettivamente Gwen e Gaius.
Arrivati a destinazione, si prepararono per la notte da trascorrere fuori.
[Chiara's Pov
No, io non ci rimango qua, torno a Camelot. Punto e basta! Me ne vado! Fortunatamente sta sera c'è la luna piena e si vede abbastanza bene. ]
Così in poco tempo si ritrovò a vagare nel bosco sola soletta, senza protezioni. Non sapeva di preciso la strada ma le andò bene e dopo due ore di cammino si ritrovò a 200 metri dalle porte di Camelot.
La scena che si trovò davanti era quella di una battaglia vera e propria.
Le case erano quasi tutte in fiamme e c'erano morti per le strade, ma quando lei si trovò a dover attraversare la strada principale per arrivare a castello, non trovò nessuno, nè un invasore, nè un abitante di Camelot.
Arrivò guardinga alle scuderie e vide che ovviamente non c'era nessuno. Entrò nel castello, trovò guardie e invasori morti buttati qua e là. Cercava una persona in particolare, ma non la trovava. Andò a casa si Gaius, niente. Salì nelle stanze regali, niente. Ma dove erano finiti tutti?
Mentre cercava, sentì degli schiamazzi e si affacciò ad una finestrella e vide i cavalieri di Camelot che combattevano corpo a corpo nella piazzetta vicino il castello. Mentre scendeva, alla ricerca di un qualsiasi arnese che potesse usare come un'arma, sentì dei passi dietro di sè.
-Chiara?- era la voce di un uomo, lei si voltò e vide che fortunatamente era Artù
-Artù! Grazie al cielo sei vivo!- disse abbracciandolo.
-Ma che ci fai qui? Non dovresti essere con Lady Morgana, Gwen e Gaius?-
-Si, ma sono scappata...-
-Bhè non dovevi!-
-Si lo so...ma Merlino?-
-L'ho appena perso di vista, eravamo lì che combattevamo schiena a schiena e poi è sparito, lo stavo cercando e poi ho trovato te...-
-Dobbiamno trovarlo!- non appena detto questo, fece per andare ma Artù la fermo.
-Dove vuoi andare così? Ti serve una cotta di maglia e una spada!-
-Naaaa! Mi basta una spada!-
-Tieni!-
Così i due andarono alla ricerca di Merlino.
-Merlinoooooooo!- gridavano i due all'unisono. Non ricevevano nessuna risposta.
-Maledetto Merlino! Ma dove ti sei cacciato???- ripeteva Artù
-Merlino?- sussurrò Chiara, vedendo un ragazzo a terra
-Dannazione!- girdò Artù
Andarono vicino al giovane che rivelò essere Merlino,purtroppo in fin di vita.
-No! Non puoi morire! Merlinooooo!- disse Artù in ginocchio davanti al giovane steso a terra. Chiara gli sollevò un po' la testa e sentì i battiti sul collo, era ancora vivo. Mentre lei passava una mano dietro la schiena, sentì un qualcosa di bagnato ritraè la mano e vide che era tutta insanguinata. Merlino era stao colpito alle spalle. Un barbaro traditore lo aveva colpito alle spalle. Uno dei gesti più brutti che possano esistere al mondo.
Chiara, ha cominciato a singhiozzare e anche Artù. Lui era alla sinistra di Merlino, era disperato, insomma erano diventati amici, dei grandi amici, forse Merlino era l'unico di cui Artù poteva fidarsi pienamente.
Chiara era alla destra e lo teneva tra le sue braccia. Piangeva come una forsennata. Non si conoscevano da tanto tempo; due giorni appena, ma c'era un qualcosa di speciale che li legava.
Tra un singhiozzo e l'altro Chiara poggiò la testa sul petto di Merlino, giunto ormai alla fine dei giochi. Poi si avvicinò al viso del giovane, una lacrima cadde sulla sua guancia e scivolò a terra. Arrivò all'orecchio di Merlino, poi sussurrò:
-Merlino, non morire, ti prego! Io...io...io ti amo...-
Detto questo il ragazzo cadde a terra. Era morto. Un grido di dolore si innalzò e squarciò il cielo in due.
Distrutto dal dolore Artù, prese in braccio Merlino e lo portò al sicuro.
Accecata dal dolore e dalla rabbia, ancora con le lacrime agli occhi, Chiara prese la spada e andò a combattere.
Posseduta dall'Ira, uccise tutti i barbari che si trovava davanti, ormai non le importava più niente, la cosa a cui teneva di più, ormai si era dispersa come fumo nell'aria.
Non sembrava più lei. Il viso, le braccia e parte dei vestiti macchiati di sangue, una spada tra le mani. Si muoveva con lei, come se fosse stata parte di lei. Era leggiadra nonstante il peso di quell' arnese infernale. Si muovevano in sintonia era come una ragazzina che gioca col nastro. Era diventata una macchina da guerra.
Artù la vide all'opera, non riusciva a fermarla.
La battaglia si concluse proprio quella sera là, vinse Camelot e i barbari, i pochi che erano rimasti tornarono sconfitti da dove erano venuti.